| Prefazione: in questa fic intendo mostrare Aphrodite femmina contro i cavalieri di bronzo
I CAPITOLO: Preludio
Nel cielo di cobalto di Atene, per alcuni istanti, una stella brillò intensamente, poi si spense, come fosse stata attirata in un buco nero.
Sulla meridiana dello zodiaco, la fiamma che segnava la casa di Acquarius si spense improvvisamente.
-E così anche Camus di Acquarius è caduto...-mormorò Aphrodite di Pisces con voce seria.
Non sentiva più il cosmo del maestro delle energie fredde...
Tuttavia, la sua morte non era stata inutile...
Un altro di quei saint impostori, presto, sarebbe morto...
L'iniqua invasione del Grande Tempio sarebbe stata fermata, con sommo compiacimento del Grande Sacerdote...
-Perché li hai lasciati andare, Camus... I tuoi ghiacci non avrebbero avuto problemi a imprigionarli...- sospirò con tono vagamente seccato Aphrodite. Poteva ben sentire i cosmi dei due restanti saint avvicinarsi alla casa di Pisces...
L'ultimo baluardo del Grande Sacerdote...
Scosse la testa, gettando indietro i lunghi capelli dorati, e, silenziosamente, richiamò l'armatura di Pisces, rinchiusa nel pandora's box.
Essa, immediatamente, rispose al suo richiamo e, in uno sfolgorio dorato, si compose sulle sue membra.
-Bene. E' ora di andare. L'ultima casa non sarà violata. Non sarà terra di conquista per nessuno.-affermò e, con passo lento e solenne, si avviò verso l'ingresso.
Seya di Pegasus e Shun di Andromeda percorrevano rapidamente le gradinate che collegavano la casa di Acquarius a quella di Pisces, i cuori oppressi dal ricordo dei loro compagni caduti in precedenti battaglie.
Prima Ikki di Phoenix, che aveva sacrificato la sua vita per consentire loro di oltrepassare la casa di Virgo...
Poi Shiryu di Dragon, polverizzatosi nell'universo a causa del Rozan Hyaku Ryu Ha, pur di piegare il potente custode di Excalibur...
E infine Hyoga di Cygnus, spentosi nel contrastare il suo maestro...
Ma non potevano cedere alle lacrime, che pure premevano nei loro cuori...
Il loro dovere imponeva cuore fermo, per raggiungere le stanze del Grande Sacerdote e strappare Athena ad una morte crudele e ingiusta...
Saori era la loro priorità.
Null'altro esisteva nelle loro menti se non la sua salvezza.
Shun, ad un tratto, si fermò.
-Che cosa succede?-chiese il saint di Pegasus perplesso.
Il più giovane dei bronze saint, per alcuni istanti, tacque.
-Quando saremo prossimi alla casa di Pisces, lascia che sia io ad affrontare il gold saint che la custodisce... Tu vai avanti fino alle stanze del Grande Sacerdote...- rispose il saint di Andromeda.
-Co... Cosa stai dicendo?- domandò il custode della bronze cloth di Pegasus. Anche Shun espirmeva il desiderio che aveva portato alla morte i suoi cari compagni...
Voleva affrontare un gold saint da solo...
No, non glielo avrebbe permesso.
Sarebbero giunti insieme alle stanze del Grande Sacerdote...
Non avrebbe sentito la lacerazione e l'angoscia nel lasciare indietro l'ennesimo compagno...
Fece per parlare, ma Shun, con un gesto pacato e calmo della mano, lo bloccò.
-Quell'uomo ha sconfitto il guerriero che all'isola di Andromeda mi aveva allenato per diventare un saint...- spiegò pacatamente il saint di Andromeda, tuttavia il suo corpo parve scosso da tremiti.
Accanto al corpo di Albione, silver saint di Cepheus, era una rosa dai petali vermigli, che parevano intinti nel sangue...
-Shun...-balbettò Seiya, incapace di replicare.
-Io vendicherò il mio maestro con le mie mani.- replicò l'altro con voce ferma.
Il rumore di alcuni passi attirò l'attenzione dei cavalieri e, ben presto, un cono di luce illuminò d'un accecante riverbero dorato la figura solenne di Aphrodite di Pisces, avvolta nella gold cloth.
Il silenzio, per alcuni istanti, avvolse i tre guerrieri.
-Benvenuti nella vostra ultima dimora.- proferì con voce calma Aphrodite. Dunque erano quelli i ragazzi che avevano oltrepassato le Undici, precedenti case dello Zodiaco?
Bene, la loro corsa si sarebbe arrestata nella casa di Pisces...
I petali delle sue rose vermiglie avrebbero cullato il loro sonno eterno, proteggendo i loro corpi dall'oltraggio della decomposizione...
Immediatamente, la catena della bronze cloth di Andromeda serpeggiò e si avvolse attorno al braccio del saint, che rimase immobile.
-Seiya! Tu vai avanti!-gridò Shun e il saint di Pegasus comprese e si allontanò.
Una risata beffarda risuonò sulle labbra del custode della Gold Cloth.
Shun rabbrividì. Perché rideva? Eppure aveva lasciato che Seiya si allontanasse...
E dunque...
No!
Quella risata indicava una trappola!
Indovinando le domande che turbinavano nella mente di Shun, l'altro rispose:-Hai indovinato, giovane bronze saint. Tragica e orribile sorte attende il saint di Pegasus.-
Il più giovane dei bronze saint rabbrividì. Voleva credere ad uno scherzo, eppure le parole del suo avversario indicavano il contrario...
Seiya si stava avviando verso una sorte orribile...
E lui non poteva fare nulla per salvarlo!
Ma doveva avvertirlo del pericolo!
-Non sono io il tuo avversario?-domandò il custode della Dodicesima casa interrompendo il corso dei suoi pensieri.
Lo sguardo di Shun brillò di rabbia. Per quanto odiasse ammetterlo, aveva ragione...
E gli ricordava quanto egli stesso avesse detto a Seiya...
Era compito suo affrontare il saint di Pisces e vendicare il suo maestro Albione..
-Già.- sibilò e la catena si avvolse attorno al suo corpo, pronta a difendere e ad attaccare.
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