Ken il Guerriero - Hokuto No Ken.it

Lost innocence, Fanfic su Naruto legata a Black Mamba

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view post Posted on 18/6/2012, 23:09     +1   -1
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Hokuto Senior

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L'oscurità della stanza era illuminata dal debole bagliore di una lampada, appesa al soffitto.
La ragazzina si strinse il mantello nelle spalle esili.
Le finestre erano chiuse.
Oltre la neve cadeva pesante, come un sudario candido.
Eppure, perché sentiva freddo?
Il gelo non poteva raggiungerla.
Un gemito raggiunse l'udito della ragazzina, che sospirò e guardò la porta della stanza.
Le sue compagne più anziane stavano intrattenendo i loro clienti.
E anche per lei presto sarebbe arrivato il momento.
Sarebbe entrato un cliente.
Sarebbe stato il suo primo giorno da prostituta.
Avrebbe fatto godere un ninja di una importante casata.
Sarebbe diventata una donna di piacere, come loro.
-Ricordati, i ninja delle importanti casate cercano piacere da noi. E se noi siamo consapevoli delle nostre arti, torneranno e ci saranno enormi guadagni per il nostro bordello.-declamò la ragazzina.
Le sue parole martellavano la sua mente.
La mamma gliele ripeteva sempre.
Sarebbe stata in grado di eseguire il suo compito di prostituta?
Il cliente si sarebbe sentito soddisfatto di lei?
Camminò presso la finestra e fissò la neve, che, ancora, riempiva l'aria di candidi petali.
Era uno spettacolo meraviglioso.
La neve le dava sempre un senso di pace e serenità.
Ma non in quel momento.
Perché sentiva la malinconia opprimerla?

La porta, con un sordo rumore, si aprì.
La ragazzina si voltò e camminò sul tappeto, silenziosamente.
L'ora era arrivata.
Il cliente era giunto.
-Come ti chiami?-domandò l'uomo con voce noncurante, fissandola. Era stato consigliato bene... In quel bordello, in un remoto angolo di Mizu, sembravano essersi raccolte le migliori prostitute di tutte le terre ninja...
E anche la ragazzina dinanzi a lui era stupenda.
Il suo corpo magnetizzava i suoi desideri.
Quelle forme esili, così proporzionate, prefiguravano una donna meravigliosa.
Ma a lui non importava quel che sarebbe diventata.
Ma lui avrebbe goduto della bambina innocente.
E tale prospettiva gli procurava un'eccitazione quasi dolorosa, che chiedeva soddisfazione.
I soldi che erano stati versati come anticipo alla padrona del bordello erano stati ampiamente ripagati.
I suoi sensi sarebbero stati appagati dalla sua innocenza.
La ragazzina fissò l'uomo, che la sovrastava. Non sapeva perché, ma un brivido le trafiggeva la schiena.
Gli occhi neri, su una pelle innaturalmente candida, la squadravano con desiderio.
Aveva imparato a riconoscere la brama, anche nei volti più austeri.
Quante volte, durante l'apprendistato, aveva visto quelle scene?
E, in quel momento, quell'uomo fissava lei.
Nei suoi occhi aveva notato lo stesso desiderio.
Doveva conoscere bene la realtà nella quale avrebbe vissuto.
Non doveva esserne sorpresa.
Eppure, perché quel brivido era sempre più insistente?
-Kaileena.-rispose la ragazzina con voce apparentemente calma, scandendo bene le lettere del suo nome.
Non doveva mostrare alcuna esitazione.
Un sorriso distese le labbra dell'uomo, scoprendo il gelido biancore dei denti, che parvero brillare nell'oscurità, simili alle zanne di un felino pronto all'assalto.
-Bene, Kaileena. Oggi giocheremo insieme. Io e te. Ti va?-affermò con voce melliflua l'uomo.
L'altra ancora rabbrividì.
Cosa avrebbe fatto quell'uomo?
Perché quel brivido non spariva?
-Certo.-rispose lei.

E la porta, con un rumore sordo, si chiuse.
 
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