Bruce Lee vs Muhammed Ali

Allucinante. La quantità di preconcetti che hai sugli afroamericani e sui pugili mi lascia senza parole.

Cassius Marcellus Clay Jr. nasce a Louisville, nel Kentucky, il 17 gennaio del 1942, figlio di Cassius Marcellus Clay Sr., un pittore d'insegne afro-americano, e di Odessa Lee Clay (nata Grady), una domestica di religione battista e di origini afro-americane, irlandesi, inglesi e antiche origini italiane poiché discende da Bartolomeo Taliaferro che a servizio della Repubblica di Venezia nel 1500. All'età di 12 anni inizia a frequentare la palestra Columbia, dove mette in mostra il suo talento. Dopo una brillante carriera da dilettante si mise in luce alle Olimpiadi di Roma del 1960 conquistando l'oro nella categoria dei pesi mediomassimi.

Ali non venne mai coinvolto in risse o crimini di alcun genere. La sua unica condanna fu per essersi rifiutato di arrularsi durante la guerra in Vietnam, rifiuto che motivò sostenendo " Nessun vietnamita mi ha mai chiamato negro, non ho ragione per uccidere i miei fratelli vietnamiti".
Non proveniva dal ghetto e neppure da un ambiente familiare abusivo o privo di cultura.

E, tornando in topic, non ha mai usato un'arma in vita sua, è persino un obiettore di coscienza.

In primo luogo, questo è quello che hai scritto, dando evidentemente scontata l'equazione "nero, pugile = avanzo di galera".
Secondariamente, hai scritto "tutti", non "molti" o "la maggior parte".

Floyd Patterson è un altro esempio, ancora più eclatante: nato in un quartiere estremamente povero, famiglia abusiva, eppure è riuscito ad evitare completamente una vita di crimine violento ( una sola condanna, a dodici anni, e per taccheggio), arrivando persino a laurearsi ( che negli USA , per un nero nato povero e nel 1935, è un'impresa epica ).


Si, è un luogo comune classico ( e leggermente razzista, senza offesa ).

Ok...
meglio non infiammare il topic.

A proposito, piccolo OT:

la mia opinione è che le tecniche per disarmare a mani nude l'avversario siano...
stronzate, tanto per dirla chiaramente. Cioè, possono funzionare contro un ubriaco o una persona inesperta, ma se uno sa cosa sta facendo, non gli togli di mano un'arma a mani nude.
Qualcuno c'è mai riuscito o l'ha visto fare?

Con tutto il rispetto Dave, se si vieni colpiti da una manganellata è molto difficile anche solo non svenire per il dolore.

Sono un pugile, quindi per me Alì è una specie di messia, tuttavia vedo vincitore bruce lee, anche se dopo uno scontro molto combattuto (sembra che parlo dei personaggi di un manga ).

Io ho visto presunte tecniche per disarmare chi è armato di pistola, a distanze molto ridotte...mah, la cosa mi ha sempre lasciato dubbioso, difficile che chi impugna una pistola lasci avicinare tanto il minacciato

Un piccolo appunto. E' vero che le arti marziali ti preparano meglio e a più situazioni ma è anche vero che molti presunti marzialisti si allenano due o tre volte alla settimana, che NON è assolutamente sufficiente. I pugili, quasi sempre, sono ben allenati e non hanno paura di farsi male.
Come sempre, dipende più da quanto un individuo è esperto, deciso e atletico che non dalla tecnica usata.

In linea di massima, i migliori in assoluto sono i militari di professione. Hanno un approccio molto diretto, pratico, senza fronzoli al combattimento.

Se confrontiamo le normali palestra sono d'accordo con Conradine, ma questo perché la nostra società occidentale privilegia ovviamente gli sport nostrani. In oriente avverrebbe il contrario. Un po' come un pizzaiolo italiano contro un kebabaro italiano, insomma Sicuramente in Italia il pizzaiolo avrà una formazione migliore. A livelli elevati il discorso decade e penso stiamo parlando di quei livelli