Ken il Guerriero - Hokuto No Ken.it

Non le ho ancora dato un nome, E non c'entra con HNK

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KainTheGoldShark
view post Posted on 4/4/2005, 20:34     +1   -1




Ah, ok, vedrò di correggere
 
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GFSan
view post Posted on 4/4/2005, 20:48     +1   -1




Bellissimo questo capitolo

Non ti offendere, Senpai, ma Kabuki ricorda parecchio il tuo odiato Kankuro (solo per le marionette)
 
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Ifigenia
view post Posted on 4/4/2005, 20:49     +1   -1




uhm...però per un nome suona male...dicevo kiiroikaze...

Edited by Ifigenia - 4/4/2005, 21:51
 
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KainTheGoldShark
view post Posted on 4/4/2005, 21:43     +1   -1




Allora lascio Aizukaze

Kohai, questa volta la citazione non è tanto involontaria, Kabuki è nato da una fusione di Kankuro, Sasori e Gein (di Kenshin), però del primo non avrà di certo il carattere
 
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KainTheGoldShark
view post Posted on 8/4/2005, 22:15     +1   -1




Nuovo capitoletto (con poca violenza però)

Capitolo 6: La verità dei fatti

La sanguinosa battaglia a Kurniar era ormai finita, i cinque guerrieri che avevano vinto l’esercito di Ginnar fecero radunare tutti i cittadini nella piazza.

La gente del villaggio, che, appena sentito lo scoppiar della battaglia si era nascosta in casa, arrivò sconfortata al centro della piazza, temendo che ai passati tiranni se ne fossero sostituiti dei nuovi. “Gente di Kurniar”, esclamò d’un tratto Iannur, sbalordendo tutti per la maestosità della propria persona, seduta sul gigantesco Myo-Oh.
“Noi siamo emissari di sua maestà Noruda, Signore delle terre di Kishia, poco distanti da qui, oltre le alte montagne”, affermò, togliendosi nuovamente il mantello stellato che aveva indossato a fine battaglia e rivelando, sotto la dorata armatura, una collana di giada con un simbolo particolare: un serpente schiacciato da una capra.
Subito gli abitanti si inchinarono dinanzi a quel simbolo, “Dunque voi siete venuti qui per annetterci al regno del Signore di Kishia? Saremo anche noi sudditi di questo benevolo Re?”, domandò con voce speranzosa un anziano del villaggio.
Un sorriso si accennò sullo scuro volto di Kuro-Oh, di certo quella gente doveva aver sofferto terribili soprusi dai soldati di Ginnar per auspicare non la libertà, bensì la protezione di un monarca.
“Sì, vecchio, sarete anche voi diverrete sudditi di sua maestà Noruda, ma vi chiediamo due cose per compiere ciò: un piccione viaggiatore, affinché la possa sollevare in volo con il messaggio per il sovrano, e dei cavalli per i miei compagni di viaggio”, affermò con tono quieto il gigante.

Ambo le richieste furono velocemente acconsentite ed in poco meno di un’ora i cinque erano di nuovi pronti per partire, dal cancello opposto a quello da cui era entrato Kuro-Oh.
Kiosho, che aveva nuovamente il lato sinistro del volto coperto dai verdi capelli, era quieto ed indossava anch’egli lo scuro abito stellato ed il dorato cappello, mentre sulla schiena teneva la propria Tokage.
Solo Kabuki non indossava l’abito portato dagli altri quattro, ne montava il proprio cavallo, aveva anzi chiesto se gli potessero offrire un carro legato a due destrieri, richiesta che fu subito avverata, come le precedenti.
“Sei sicuro di non volere uno dei nostri abiti?”, chiese allora Roian al marionettista, “Non sono uno di voi, ma l’ultimo degli Oniwaban, il Vento Giallo”, affermò l’altro, ponendosi sopra la carrozza, con Kami accanto a se.
“Di questo parleremo lungo il viaggio”, propose poi Iarrun, esortando con un gesto della mano il gruppo a seguirlo e varcando con passo rapido le mura del villaggio, allontanandosi poi all’orizzonte.

I cinque viaggiavano silenziosi, Zero era quieto sul proprio cavallo, che spronava di rado, mantenendo il passo con i compagni, Kiosho era addirittura chino in avanti, ridacchiava fra se, mentre manteneva la velocità degli altri destrieri.
Solo Roian e Iarrun parlava, a voce bassa, probabilmente affinché Kabuki stesso non li sentisse, dato che avanzavano alla destra del marionettista, finché, dopo alcuni minuti, il guerriero dagli occhi Cremisi chinò il capo, in senso di consenso e si allontanò, portandosi a capo del gruppo, mentre Myo-Oh smorzava il proprio passo, per avvicinarsi maggiormente al carro.

“Sai perché abbiamo mandato Midori a cercarti?”, chiese senza alcun preavviso il gigante scuro, “Per chiedergli di unirmi a voi, ma quel pazzo ha fatto più confusione che altro, facendoci scoprire entrambi e condurre a Kurniar”, affermò con voce divertita il marionettista, “Questo è vero, ma c’è un motivo per cui abbiamo chiesto di te, perché uno di noi ce lo ha consigliato, una tua vecchia conoscenza”, concordo quietamente l’altro.
“Chi?”, fu la semplice quanto diretta domanda di Kabuki, “Haku Hare”, affermò semplicemente Iarrun, “un altro dei nostri compagni”, concluse con un sorriso; un sorriso si dipinse allora anche sul volto del marionettista, “Quel pazzo è ancora vivo? Sapevo che era scampato all’assedio perché mandato in missione dal nostro comandante, ma non credevo che fosse sopravvissuto finora, non avevo più ricevuto sue notizie”, affermò con gioia.
“Sì, si è unito a noi di sua volontà quando gli ho rivelato i piani del Colonnello Ginnar”, spiegò con voce più rilassata Kuro-Oh, “In effetti, non avendo potuto aiutare durante l’assedio portato dal Colonnello Byank, combattere contro uno dei suoi compagni d’arme deve essere il minimo per lui, il minimo che può offrire in onore del nostro defunto comandante”, ricordò con tristezza AizuKaze.
“Non è solo per questo”, continuò Iarrun, “devi sapere che Ginnar vuole ricostruire l’Esercito Oscuro”, spiegò il gigante, “Sì, so che ha persino preso il nome di Comandante di quell’armata, costituita, però, solo dalle sue Spade Squamate”, affermò seccamente il biondo interlocutore. “No, quella è una facciata, Ginnar vuole veramente ricostruire l’Esercito Oscuro, si è mosso anche Suzaziel ed i suoi Messaggeri di Morte”, spiegò con voce secca Iarrun, lasciando il burattinaio senza parole.

“Haku Hare è andato dietro a Suzaziel, che già si trova al largo di Tustuza, la grande isola dove è prigioniero il loro Generale, ma prima di andare a liberarlo, Ginnar dovrà liberare Byank e la sua Orda Devastatrice, rinchiusi nella prigione che si trova nel deserto roccioso di Munck, dove siamo diretti tuttora”, spiegò allora lo scuro cavaliere, notando che il biondo burattinaio stringeva con più forza le redini dei due cavalli.
“Tutto questo porterebbe ad un altro periodo di guerre”, affermò Kabuki, “i cinque anni di battaglie, culminati per noi Oniwaban nella caduta del castello di Re Waka e nella nostra totale distruzione sarebbero buttati all’aria perché i tre Colonnelli e le loro armate libererebbero il Generale Ryu-Shen, il dio della Guerra”, concluse con rabbia.
“Esatto, tutto sarebbe perso e si ritornerebbe alle battaglie ed alla disperazione. Per ora i soldati a seguito di Ginnar sono poco più che sprovveduti, come tu stesso hai potuto comprendere, mentre i veri guerrieri, i ventuno maggiori, sette spadaccini al servizio di Ginnar, sette barbari sanguinari al seguito di Byank e sette precisi assassini succubi di Suzaziel, sono il vero pericolo, loro ed i tre Colonnelli che li comandano. Ma, tutti assieme, questi ventiquattro pericoli non sono niente dinanzi al loro Generale, Ryu-Shen, colui che possiede la furia sanguinaria combinata con l’arte dell’assassinio ed è dotato della più potente delle nove spade create dal grande Kujaku, l’ormai defunto Fabbro”, continuò il gigante a cavallo.
“Proprio per questo il nostro Re Noruda, ha incaricato me, il Colonnello di Cavalleria Iarrun ed il mio primo ufficiale, Roian, di fermare in ogni modo questo pericolo, lui, che ha perso la propria famiglia nel fermare il Generale, ci ha impartito questo ordine e ci ha concesso di utilizzare quanti più e variegati soldati volevamo.
Così, dopo esserci informati al meglio, trovammo i primi tre del nostro gruppo: Zero, ultimo discendente del clan Hie-Kiri, i difensori di Re Zaua, che come voi Oniwaban sono stati distrutti dall’Orda di Byank; poi abbiamo trovato Haku Hare, che si è offerto di aiutarci quando ha saputo la realtà dei fatti ed infine Kiosho, il cui passato è rinchiuso nell’odio che sia lui che la sua controparte, Midori, hanno verso Ginnar, che rovinò per ben due volte la sua vita.
Ed ora, Kabuki, Vento Giallo degli Oniwaban, ti chiediamo di unirti a noi, come questi tre guerrieri prima di te”, affermò porgendo la mano al marionettista.
AizuKaze osservò per alcuni attimi il gigante, poi si voltò verso Kami, racchiuso vicino a lui, quindi, tornando a guardare Iarrun gli porse la propria mano, “Vi aiuterò, combatterò con voi contro questa minaccia terribile”, affermò con voce decisa.

Passarono pochi minuti in cui anche il marionettista indossò il notturno mantello dei suoi compagni, finché, d’improvviso, proprio quando stava per portare il cappello dorato al capo, un nitrito lo fermò: era stato il destriero di Roian, fermandosi.
“Che succede, Akagan?”, domandò a quel punto Iarrun, portandosi avanti con il proprio cavallo, “Guai”, concluse l’altro, indicando due figure che su grandi cavalli li attendevano minacciosi.
 
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GFSan
view post Posted on 9/4/2005, 16:04     +1   -1




Bel caitolo, m'intriga, soprattutto il pezzo in cui parla dei ventuno pericoli e del Dio della Guerra
 
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Kazuya The Legend
view post Posted on 22/8/2007, 11:35     +1   -1




kain '_' ora mi leggo tutto per bene, però mi pare che se ne possa estrapolare un bel fumetto o.o però nn ho capito se è original o Fan Fiction
 
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KainTheGoldShark
view post Posted on 22/8/2007, 14:03     +1   -1




Hai ripescato roba al quanto vecchiotta :rolleyes:

Comunque tutto originale, farina del mio sacco con qualche citazione qua e là.
 
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Kazuya The Legend
view post Posted on 22/8/2007, 20:16     +1   -1




kain sai già che appena finito il rpogetto di ken sarò quì cm un'avvoltoio a creare il primo capitolo della ff in fumetto, si?
 
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KainTheGoldShark
view post Posted on 23/8/2007, 12:59     +1   -1




Se vuoi, io non possono esserne che lieto :D
 
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Kazuya The Legend
view post Posted on 28/8/2007, 11:13     +1   -1




ci puoi contare
 
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40 replies since 19/3/2005, 19:01   1785 views
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